E' bello sapere che ci sono persone nel nostro paese e nel mondo che diffidano delle versioni imposte come assoluta verità, non perché scrupolosamente verificate, ma soltanto perché ripetute fino alla nausea da coloro che, forti di una laurea, di una cattedra o di un posto in redazione, squalificano a priori ogni lettura che si discosti da quella democratico-liberale, impostazione ideologica che ben si guardano dal criticare. Per certi individui tutto va bene così com'è. La posizione che occupano li fa sentire liberi e realizzati. Quando si prova a contestare le evidenti approssimazioni dei loro discorsi, rispondono con frasi di rimando alle opere dei vari dissidenti del mondo socialista. Gli scritti dei dissidenti sono diventati il loro antidoto contro la voglia di cambiamento, un comodo alibi per perpetuare la loro azione intellettuale.
Su internet si trova di tutto ed è bello scoprire nuove fonti. Per fortuna la cultura non ha confini. Mi piace confrontare testi diversi su un medesimo argomento: solo così è possibile far emergere le deformazioni e le falsità, piuttosto che le omissioni o le decontestualizzazioni, le quali costituiscono i più gravi errori per uno storico.
Il fatto che delle persone come noi (che non sono tante, ma nemmeno poche), lontane dai riflettori, riescano a mantenersi lucide di fronte al bombardamento di notizie e dati fuorvianti di cui sono oggetto è una cosa che mi riempie di serenità. Ancora una volta ho la conferma che la società contiene un'innata tendenza al positivo. [Estratto della mia risposta a Paola. LDG]
mercoledì 30 maggio 2012
domenica 27 maggio 2012
Viaggi Pianificati - Il commento di una lettrice italiana.
[Ringrazio pubblicamente la lettrice per il contributo offerto al dibattito. La lettera contiene importanti riflessioni di esemplare chiarezza su questioni molto complesse. LDG]
Sto leggendo Viaggi Pianificati. L'ho fatto ordinare da mio figlio dopo averne letto la recensione (non ricordo dove). Mi ha subito interessato il suo punto di vista perchè anch'io noto, da sempre, o una rimozione, o una banalizzazione dell'argomento URSS; non solo: noto anche, spesso, un accanimento contro, come se il comunismo costituisse ancora un pericolo. Non sono esperta di niente, ma mi piace capire.
Ritengo l'esperimento sovietico di importanza enorme nella storia dell'uomo. Penso che il suo fallimento sia la logica conseguenza del divario tra ciò a cui l'uomo aspira e ciò che egli è veramente.
E' straordinario che,improvvisamente, degli intellettuali utopisti rivoluzionari abbiano saputo teorizzare e attuare un nuovo modello sociale, basato sul tentativo di realizzare principi di giustizia e uguaglianza. La sconfitta era nell'ordine delle cose perchè il comunismo è un paese dell'anima, non un paese reale. Ecco però che l'anima non dimentica e quei grandi viali grigi, quei negozi vuoti, ma anche quelle belle librerie, quelle palestre, quei musei e teatri aperti a tutti, appaiono l'antidoto agli squilibri del nostro terribile mondo dello spreco e dell'ingiustizia.
Bisogna anche ricordare, nel giudicare quell'esperienza, che l'URSS è uscita dalla seconda guerra mondiale con venti milioni di morti, ha dovuto ricostruirsi senza piani d'aiuto e si è trovata a dover investire le sue risorse in armamenti per far fronte alla guerra fredda. Poi, certo, uno Stato così vasto non ha potuto, né forse saputo, farsi carico efficacemente di un'enorme complessità di funzioni.
La ringrazio per aver scritto un libro così bello.
Tanti cordiali saluti
Paola Vigna
Sto leggendo Viaggi Pianificati. L'ho fatto ordinare da mio figlio dopo averne letto la recensione (non ricordo dove). Mi ha subito interessato il suo punto di vista perchè anch'io noto, da sempre, o una rimozione, o una banalizzazione dell'argomento URSS; non solo: noto anche, spesso, un accanimento contro, come se il comunismo costituisse ancora un pericolo. Non sono esperta di niente, ma mi piace capire.
Ritengo l'esperimento sovietico di importanza enorme nella storia dell'uomo. Penso che il suo fallimento sia la logica conseguenza del divario tra ciò a cui l'uomo aspira e ciò che egli è veramente.
E' straordinario che,improvvisamente, degli intellettuali utopisti rivoluzionari abbiano saputo teorizzare e attuare un nuovo modello sociale, basato sul tentativo di realizzare principi di giustizia e uguaglianza. La sconfitta era nell'ordine delle cose perchè il comunismo è un paese dell'anima, non un paese reale. Ecco però che l'anima non dimentica e quei grandi viali grigi, quei negozi vuoti, ma anche quelle belle librerie, quelle palestre, quei musei e teatri aperti a tutti, appaiono l'antidoto agli squilibri del nostro terribile mondo dello spreco e dell'ingiustizia.
Bisogna anche ricordare, nel giudicare quell'esperienza, che l'URSS è uscita dalla seconda guerra mondiale con venti milioni di morti, ha dovuto ricostruirsi senza piani d'aiuto e si è trovata a dover investire le sue risorse in armamenti per far fronte alla guerra fredda. Poi, certo, uno Stato così vasto non ha potuto, né forse saputo, farsi carico efficacemente di un'enorme complessità di funzioni.
La ringrazio per aver scritto un libro così bello.
Tanti cordiali saluti
Paola Vigna
sabato 26 maggio 2012
sabato 12 maggio 2012
Centrosojuz - Tsentrosoyuz - Mosca, architetto Le Corbusier, con la collaborazione di I. Kolly, 1929-36
Foto di Luca Del Grosso (2000)
Ciò che mi colpisce maggiormente ogni volta che riguardo
queste immagini
è la modernità della struttura. [LDG]
martedì 1 maggio 2012
Viaggi Pianificati - Il commento di una lettrice di Singapore.
[Non immaginavo che "Viaggi Pianificati" potesse giungere così lontano. Pubblico la lettera di una ragazza straniera appassionata di letteratura italiana e storia che ha appena terminato la lettura del libro. LDG]
Gentile Dottor Del Grosso,
ho appena finito a leggere il Suo libro. Mi e' piaciuto assai.
Una cosa che mi ha colpito e, che ho riscontrato in altre memorie (George Blake, Eduard Shervarnadze, Bruno Pontecorvo, Boris Pankin, Yevgeni Primakov, Markus Wolf, Khassan Baiev e simili) e' la delusione del sogno del comunismo sentita da abitanti dei e visitatori dei paesi comunisti/socialisti.
Forse il fallimento di sistemi egualitari finora sperimentati e' dovuto al fatto che gli esseri umani non siamo ancora abbastanza maturi ad accettare un tale sistema.
Ho sentito che specialmente nel Caucaso (forse si viveva meglio nel Caucaso comunque che da un punto di vista sembrasse autosufficiente in gestione di cibo, del trasporto, ecc.?) il razzismo era ed e' molto sentito. E durante l'epoca dell'URSS si parlava spesso di "nazionalita'" (simili al concetto degli Ottomani di "millet" pero' senza nessun beneficio/esenzione di tasse) e non un popolo collettivo, gia' questo non e' fedele ai precetti marxisti.
Un cordiale saluto,
Roshni Rajadorai
Gentile Dottor Del Grosso,
ho appena finito a leggere il Suo libro. Mi e' piaciuto assai.
Una cosa che mi ha colpito e, che ho riscontrato in altre memorie (George Blake, Eduard Shervarnadze, Bruno Pontecorvo, Boris Pankin, Yevgeni Primakov, Markus Wolf, Khassan Baiev e simili) e' la delusione del sogno del comunismo sentita da abitanti dei e visitatori dei paesi comunisti/socialisti.
Forse il fallimento di sistemi egualitari finora sperimentati e' dovuto al fatto che gli esseri umani non siamo ancora abbastanza maturi ad accettare un tale sistema.
Ho sentito che specialmente nel Caucaso (forse si viveva meglio nel Caucaso comunque che da un punto di vista sembrasse autosufficiente in gestione di cibo, del trasporto, ecc.?) il razzismo era ed e' molto sentito. E durante l'epoca dell'URSS si parlava spesso di "nazionalita'" (simili al concetto degli Ottomani di "millet" pero' senza nessun beneficio/esenzione di tasse) e non un popolo collettivo, gia' questo non e' fedele ai precetti marxisti.
Un cordiale saluto,
Roshni Rajadorai
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