E' buffo rilevare come alcune delle più odiate peculiarità dei paesi ad economia pianificata possano essere facilmente assimilabili all'odierna società italiana. Anzi, per certi versi, date le premesse e il vantaggio indiscutibile accordato dall'adesione ad un sistema fondato sul libero mercato, nell'Italia del 2012 emergono dinamiche persino peggiori di certe manifestazioni che molti possono ricordare come tipiche del campo socialista.
Spunti per una riflessione in merito.
Un lavoratore italiano di trent'anni, oggi, nonostante l'impiego a tempo pieno, spesso si vede costretto a condividere l'appartamento con sconosciuti, in quanto impossibilitato a fronteggiare il "caro affitti". Ciò avveniva regolarmente in un'Urss devastata da due guerre mondiali ed una guerra civile. Non per i prezzi, ma per la mancanza di case. Da noi le case ci sono, ma sono mal distribuite e, per chi deve affittare, costano uno sproposito.
Un elettore italiano, oggi, non può scegliere i suoi rappresentanti in Parlamento. Nei paesi socialisti le liste erano preordinate e non si poteva votare per personaggi diversi da quelli graditi al partito. Situazione non molto diversa da quella italiana, vero?
Un operaio italiano del nostro secolo, nella maggioranza dei casi, avrà figli che non supereranno i suoi standard di vita. Nella migliore delle ipotesi saranno essi stessi operai o, dio sia lodato, soprattutto in Lombardia, impiegati. Perlomeno, nei paesi socialisti, il figlio di operai o di contadini aveva chance di arrivare in alto. I più fortunati raggiunsero addirittura l'apice della piramide: benefici della lotta di classe.
In Italia ci sono pochi lettori e, quei pochi, leggono i libri letti dalla maggioranza. Un lunedì del giugno 2004, dopo quasi dieci anni di mattinate trascorse in automobile, decisi di prendere la metropolitana per raggiungere il posto di lavoro. Salito a bordo, mi misi a curiosare sul contenuto delle letture dei miei compagni di viaggio. Accanto a me: codice da vinci. Mi chiesi: che sarà mai? Di fronte a me: codice da vinci. Pensai: toh, che coincidenza! Di lato, oltre le porte, sulle gambe di una bella impiegata giaceva un codice da vinci. Ehi! Fermi tutti! Hanno instaurato la dittatura e non mi hanno avvisato? A che serve dichiarare la libertà, se poi si opera per un suo continuo e scientifico condizionamento?
Nei paesi dell'Est certi libri non potevano esser venduti, né affittati in biblioteca. Erano semplicemente non disponibili o indesiderati. Un modo più diretto per non lasciar leggere ciò che la letteratura mondiale offriva. All'Est ciò accadeva per proteggere il cittadino dalle fuorvianti influenze della produzione capitalistica. Ad Ovest, tuttora, per guadagnarci e distrarre. Di fatto, in entrambi i casi, possiamo rilevare quanto sia pericoloso per uno stato lasciare che le persone crescano consapevoli delle possibilità di modificazione della realtà attraverso lo studio e la conoscenza delle scienze sociali ed economiche.
Era mia intenzione concludere parlando di coloro che siedono in senato o alla camera dei deputati e dei loro presunti meriti, dell'endemica corruzione, del rapporto tra il cittadino e la burocrazia, del sistema giudiziario in genere, dello stato disumano delle carceri e della condizione kafkiana di molti detenuti, della violenza e degli abusi delle autorità coperti da un sostanziale accordo politico tra i membri dei tre diversi poteri dello stato, del mancato adeguamento alle direttive internazionali delle leggi di tutela della persona (in Italia, in campo economico, siamo invece sempre molto solleciti a far fronte ai nostri obblighi, a spese dei lavoratori!), delle deformazioni operate dai mezzi di informazione, della non-informazione e della loro diretta dipendenza dai centri di potere... insomma, di tutto ciò che ha portato la "ragion di stato" a schiacciare i meccanismi democratici, ma rischierei di sconfinare nel banale. Si tratta soltanto di capire qual è la "ragion di stato" che preferiamo e schierarci di conseguenza.
Ho sempre creduto che gli italiani e i russi avessero molto in comune. Non ho cambiato idea.
giovedì 26 luglio 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento