E' bello sapere che ci sono persone nel nostro paese e nel mondo che diffidano delle versioni imposte come assoluta verità, non perché scrupolosamente verificate, ma soltanto perché ripetute fino alla nausea da coloro che, forti di una laurea, di una cattedra o di un posto in redazione, squalificano a priori ogni lettura che si discosti da quella democratico-liberale, impostazione ideologica che ben si guardano dal criticare. Per certi individui tutto va bene così com'è. La posizione che occupano li fa sentire liberi e realizzati. Quando si prova a contestare le evidenti approssimazioni dei loro discorsi, rispondono con frasi di rimando alle opere dei vari dissidenti del mondo socialista. Gli scritti dei dissidenti sono diventati il loro antidoto contro la voglia di cambiamento, un comodo alibi per perpetuare la loro azione intellettuale.
Su internet si trova di tutto ed è bello scoprire nuove fonti. Per fortuna la cultura non ha confini. Mi piace confrontare testi diversi su un medesimo argomento: solo così è possibile far emergere le deformazioni e le falsità, piuttosto che le omissioni o le decontestualizzazioni, le quali costituiscono i più gravi errori per uno storico.
Il fatto che delle persone come noi (che non sono tante, ma nemmeno poche), lontane dai riflettori, riescano a mantenersi lucide di fronte al bombardamento di notizie e dati fuorvianti di cui sono oggetto è una cosa che mi riempie di serenità. Ancora una volta ho la conferma che la società contiene un'innata tendenza al positivo. [Estratto della mia risposta a Paola. LDG]
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