[Ringrazio pubblicamente la lettrice per il contributo offerto al dibattito. La lettera contiene importanti riflessioni di esemplare chiarezza su questioni molto complesse. LDG]
Sto leggendo Viaggi Pianificati. L'ho fatto ordinare da mio figlio dopo averne letto la recensione (non ricordo dove). Mi ha subito interessato il suo punto di vista perchè anch'io noto, da sempre, o una rimozione, o una banalizzazione dell'argomento URSS; non solo: noto anche, spesso, un accanimento contro, come se il comunismo costituisse ancora un pericolo. Non sono esperta di niente, ma mi piace capire.
Ritengo l'esperimento sovietico di importanza enorme nella storia dell'uomo. Penso che il suo fallimento sia la logica conseguenza del divario tra ciò a cui l'uomo aspira e ciò che egli è veramente.
E' straordinario che,improvvisamente, degli intellettuali utopisti rivoluzionari abbiano saputo teorizzare e attuare un nuovo modello sociale, basato sul tentativo di realizzare principi di giustizia e uguaglianza. La sconfitta era nell'ordine delle cose perchè il comunismo è un paese dell'anima, non un paese reale. Ecco però che l'anima non dimentica e quei grandi viali grigi, quei negozi vuoti, ma anche quelle belle librerie, quelle palestre, quei musei e teatri aperti a tutti, appaiono l'antidoto agli squilibri del nostro terribile mondo dello spreco e dell'ingiustizia.
Bisogna anche ricordare, nel giudicare quell'esperienza, che l'URSS è uscita dalla seconda guerra mondiale con venti milioni di morti, ha dovuto ricostruirsi senza piani d'aiuto e si è trovata a dover investire le sue risorse in armamenti per far fronte alla guerra fredda. Poi, certo, uno Stato così vasto non ha potuto, né forse saputo, farsi carico efficacemente di un'enorme complessità di funzioni.
La ringrazio per aver scritto un libro così bello.
Tanti cordiali saluti
Paola Vigna
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